UN
ANNO CON IL SACRO CUORE
27° Gennaio
FORTEZZA NELL'AMORE DEI MAGI E DEI SANTI PER IL SALVATORE
Ed entrati nella casa trovarono il bambino con Maria sua madre, e prostratisi l'adorarono: e aperti i loro tesori gli offrirono i doni oro, incenso e mirra, ed essendo stati avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, se ne tornarono per un'altra strada al loro paese (S. Matteo, II, 11).
1° Preludio. I Magi offrono i loro doni e se ne vanno. Non pensano di fermarsi a Betlemme per fissarvi la loro dimora; se ne ritornano premurosi al loro dovere. Quale esempio d'amore forte e austero!
2° Preludio. Signore Gesù, io godo una grande consolazione davanti alla vostra culla, ma ivi devo soprattutto imparare lezioni d'umiltà e di sacrificio!
1°
PUNTO. Santa Francesca Romana alla scuola del vero amore forte e generoso. -
Questa santa di grande semplicità e di grande ingenuità, aveva un'anima angelica; tanto che il suo angelo custode si compiaceva di conversare frequentemente con lei. Parecchie volte Gesù bambino le apparve; l'accarezzo un istante, poi se ne andava dandole lezioni d'austerità e d'amore. Una volta, durante il tempo natalizio, fu trasportata nella grotta di Betlemme, ove intese il canto della celeste milizia, la cui incomparabile armonia la rapi. Vide la santissima Vergine prendere il bambino fra le braccia, offrirlo all'Eterno Padre, poi stringerlo con rispetto al cuore e rimetterlo nella mangiatoia. I due animali che erano là s'inginocchiarono davanti al loro creatore. Maria vide allora il bambino tremare di freddo; cercò di staccare il proprio velo per ricoprirlo, ma Francesca la prevenne, e si spogliò del suo. La scena avvenne in chiesa; il sagrestano ed altre persone se ne accorsero; osservarono i movimenti della santa, la udirono alzare la voce, supplicare la santa Vergine, perchè le affidasse il suo bambino affine di poterlo coprire. La Regina del cielo l'esaudì e depose il bambino fra le braccia della Santa. Francesca ebbra di gioia e di felicità scoppiò in lagrime, e copri il bambino di baci. Sostenendo il neonato con un braccio cercò di preparargli un letto col suo mantello. Il sagrestano le presentò due tovaglie d'altare, ed essa allora aggiustò tutto cura. Intanto Maria chiese che le venisse restituito il suo figliuolo. La santa supplicò con voce pietosa di lasciarglielo ancora. Ma il bambino sfuggendo dalle sue braccia si rifugiò in quelle della Madre sua, e siccome Francesca piangendo si lamentava dolcemente, Gesù le disse: «Io sono l'amore austero che conferma le anime ». La santa sentì allora una grande gioia ed un'infinita dolcezza impadronirsi della sua anima. Attingiamo al presepio il vero e forte amore, e non cerchiamo mai le consolazioni e le tenerezze passeggere.
2° PUNTO: Seconda visione. In un'altra estasi Francesca vide il bambino Gesù portato dalla santissima Vergine, seduto sopra un trono e coronato con un diadema regale. Al loro fianco stavano due giovanetti vestiti di bianco, due arcangeli bellissimi. Francesca, in ginocchio, contemplava gli oggetti dell'amor suo. Gesù, in piedi, sulle ginocchia materne guardava la sua fedele serva con una grazia tutta divina, mentre dai suoi occhi partivano raggi che penetrando il cuore di Francesca le infondevano un amore sempre più ardente. Ma ecco che Gesù tende le piccole braccia e, mentre ella apre le sue per riceverlo, egli si nasconde nei raggi di luce che emanano da lui. Ripete più volte questo gioco, ed anche la santa Vergine presenta il bambino a Francesca, e lo ritira subito appena essa è pronta a prenderlo. Accesa d'amore, prova una santa impazienza d'ottenere quello che desidera con tanto ardore, e si lamenta dolcemente con Gesù e Maria, del tormento che essa prova e del piacere che essi godono ad affliggerla. Allora la santa Vergine le spiega il senso misterioso di questa visione dicendole: «Gesù esercita la tua pazienza, affinchè il tuo amore per lui ed il tuo desiderio di possederlo s'infiammino sempre più. Ama adunque sempre colui che ti ha amato per il primo; e siccome nella vita mortale tu non lo puoi possedere nella pienezza della gioia e della consolazione, abbi nel tuo cuore un amore costante e forte; quest'amore ti renderà capace di sopportare le croci le miserie della vita onde meritare il cielo». Francesca si rassegna a non ricevere il bambino Gesù, ma vorrebbe almeno vederlo ancora. Allora gli angeli la congedano dicendole che per lei non è ancora giunto il tempo di godere le beatitudini del cielo. Questa visione ci spiega come dobbiamo vivere sulla terra nelle fatiche del lavoro, dell'abnegazione e della sofferenza. Se vi sono ore, giorni di consolazione, non sono certo la condizione ordinaria della vita spirituale.
3° PUNTO: L'amor austero e forte. - Ecco ciò che che Gesù e Maria domandano da noi: che non cerchiamo nella devozione le consolazioni sensibili; se esse vengono, tanto meglio, siamone riconoscenti, ma cerchiamo sempre di giungere all'amore coraggioso e forte come hanno fatto i Magi ed i santi. Noi ci santifichiamo per mezzo della volontà e non per mezzo delle impressioni. Qual è stata la regola di condotta di Gesù? Ce l'ha detto egli stesso nel Salmo XXXIX, e san Paolo lo ripete nella sua epistola agli Ebrei: «Il Cristo entrando al mondo disse: Padre mio, voi non volete più le vittime dell'antica legge, eccomi, Ecce venio, per compiere la vostra volontà». E molte volte nostro Signore ripeterà che egli fa la volontà del Padre suo. È questa la sua vita, il suo programma, la legge del suo Cuore, la sua risoluzione di ogni giorno. Compiamo la volontà divina prescritta dalle nostre regole, dai precetti divini, dagli ordini dei nostri superiori. Accettiamo le prove della vita e tutti i disegni della Provvidenza. Ecco qual è il vero amore austero e sincero.
Risoluzioni. Rinnovo queste disposizioni, o mio buon Maestro. Vi amo, ma è coi fatti che io vi voglio provare il mio amore. Che volete che faccia? La vostra volontà sarà la divisa della mia vita, come era quella del vostro divin Cuore di fronte al vostro divin Padre.
FIORETTO: - Privati di un piacere onesto.