UN
ANNO CON IL SACRO CUORE
6° Maggio
SAN GIOVANNI, LA SUA FORMAZIONE, LA SUA PROFESSIONE
Allora si accostò a lui la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli, adorandolo e domandandogli qualche cosa. Ed egli le disse: Che vuoi tu? Quella gli rispose: Ordina che seguano questi due miei figliuoli, uno alla destra, l'altro alla sinistra del tuo regno. — Gesù rispose e disse: Non sapete quello che domandate. Potete voi bere il calice che berrò? — Gli risposero: Possiamo... (S. Matteo,
XX, 20).
1° Preludio. La Chiesa festeggia oggi il martirio di san Giovanni, ma egli è stato in tutto il suo apostolato il modello delle vittime del Cuor di Gesù.
2° Preludio. Santo Apostolo, domandato per me queste spirito che voi avete ricevuto al Cenacolo ed ai piedi della croce.
1° PUNTO: Formazione di san Giovanni. La preparazione alla sua professione. — Nostro Signore ha formato san Giovanni come il modello dei sacerdoti perfetti, delle vittime del suo Cuore, delle vittime dell'amore è della riparazione. Divenne postulante quando domandò: «Maestro, ove abitate?».
(Giov. I, 38). Fu ricevuto quando, in seguito, abbandonò il padre e le reti per seguire nostro Signore (S.
Matt. IV, 22). La vestizione ebbe luogo nella sala del banchetto al Cenacolo, all'ultima Cena, quando fu rivestito del mantello della dignità sacerdotale, e venne istruita sull'offerta del santo sacrificio della messa, sulla commemorazione dell'ultima Cena, sulla Passione, e sulla morte del
Salvatore. Ha fatto poi la professione sul monte Calvario sotto la Croce dell'Agnello divino spirante, a lato di
Maria, la madre della vittima santa, la più santa e la più perfetta dopo l'Agnello divino. E' là che la sua anima verginale si unì per sempre allo Sposo delle anime pure. Era il primogenito della Chiesa, e la rappresentava. E' nella sua persona che i figli della Chiesa, furono adottati da Maria come figli suoi, e dell'Eterno Padre come i fratelli ed i coeredi del suo Figliuolo unico.
2° PUNTO: San Giovanni impara dagli esempi e dalle parole di Gesù le virtù che formano le vittime del Sacro Cuore: Obbedienza, pazienza, carità, abbandono, riparazione. — San Giovanni era il primogenito ed il modello delle vittime del Sacro Cuore. Il tempo fra la vestizione e la
professione non fu lungo: pure egli passò per un noviziato, per un tempo di prova, durante il quale egli apprese di più, avanzò maggiormente in virtù, in purezza ed in perfezione, sofferse più nel cuore e nello spirito di quello che la ragione umana possa concepire. Là egli apprese fin dove giunge il vero, santo e puro amore di Dio, ed apprese che la misura di quest'amore è l'amare senza misura. La sera della Cena vide come nostro Signore si diede tutto intero nel mistero dell'Eucaristia. Il giorno dopo fu testimonio dell'offerta dolorosa della vittima sanguinante sulla croce. Con la presenza, la fedeltà e costanza ha testimoniato apertamente che egli conosceva nostro Signore, che era, è voleva rimanere suo discepolo. In quest'ora egli fece nel cuore pieno d'amore, di riconoscenza, di compassione e di zelo, le più sante promesse per l'avvenire. Egli prese la risoluzione di non abbandonare mai Gesù e la dottrina di lui. Poi ricevette in eredità il Cuore ferita di
Gesù, il Cuore sulla croce, circondato da!le spine dell'umiliazione, dell'oltraggio, dell'ingratitudine, dell'infedeltà e della stanchezza dei discepoli, d'allora e di quelli dell'avvenire. Egli vide come nostro Signore era insieme sacrificatore e vittima, come deve essere ogni vero sacerdote della legge nuova.
3° PUNTO: Le parole che nostro Signore pronunciò sulla croce insegnarono a san Giovanni ciò che devono essere l'amore e l'immolazione di una vittima del Sacro Cuore. «Dio mio, perdonate loro, perchè non sanno ciò che si fanno». Queste parole di un Dio sprezzato, oltraggiato, crocifisso dalle creature, sono una lezione di dolcezza, di pazienza, d'amore per i nemici. «Oggi stesso tu sarai meco in paradiso». Queste parole dette al buon ladrone sono ancora una lezione di carità, di misericordia, di perdono. «Donna, ecco il tuo figlio. — Figlio, ecco la madre tua». E' la testimonianza d'un amor generoso, che tutto sacrifica, che si spoglia di tutto, e non riserva per sè che le sofferenze, la croce e la morte. «Ho sete!» Ma di quale sete? Della gloria del Padre, dell'adempimento della sua volontà, della riparazione, della redenzione e della salute delle anime. Egli aveva sete delle sofferenze e degli oltraggi per riparare i nostri peccati. Aveva sete d'essere conosciuto ed amato da noi, sete di donarci il suo Cuore. La nostra sete può essere differente dalla sua? Non dobbiamo cercare di estinguerne la sete d'amore e di riparazione? «Dio mio, Dio mio, perchè m'avete abbandonato?» Una vittima è pronta a tutto ciò che Dio vuol inviarle; accetta anche l'abbandono apparente di Dio, e persevera senza scoraggiamento. «Tutto è consumato» L'amor di nostro Signore aveva dato tutto, sofferto tutto, compiuto tutto. «Dio mio, nelle vostre mani raccomando lo spirito mio». Fin dal suo Ecce vento nostro Signore ha pienamente compiuto la volontà del Padre. Diamoci noi pure interamente col lavoro, l'obbedienza, l'abbandono, per amore a nostro Signore. Tali furono le regole date a san Giovanni: egli le adempì fino alla loro consumazione nelle prove, nell'olio bollente.
Risoluzione. Noi vogliamo, o Signore; divenire come san Giovanni, vere vittime d'amore e d'immolazione in unione a
Maria. Vogliamo rinnovare fedelmente queste risoluzioni e queste disposizioni più volte al giorno
al fine di vivere in questo spirito che voi volete da noi.
FIORETTO: - Recita nove Ave Maria in unione delle nove gerarchie di Angeli inneggianti a Maria, loro Regina.