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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

10° Agosto

SAN LORENZO 

 

Ed è Dio potente per fare che abbondiate voi di ogni bene: talmente che contenti sempre d'avere in ogni cosa tutto il sufficiente, abbondiate in ogni buona opera, conforme sta scritto: Profuse, diede ai poveri: la giustizia di lui sussiste nei secoli dei secoli (II ai Cor., IX, S). 

 

1° Preludio. La Chiesa ci fa leggere oggi questo parole, in cui S. Paolo glorifica il giusto che dà i tesori ai poveri. La carità di S. Lorenzo è, come il martirio, uno dei titoli di gloria. 

 

2° Preludio. Illustro martire, ottenetemi un amore per Gesù e per il prossimo, ardente come la fiamma che consumò la vostra carne. 

 

1° PUNTO: Il desiderio del sacrificio. — L'illustre diacono, san Lorenzo, era veramente un santo del Sacro Cuore, egli era così pieno d'amore per nostro Signore! Era spagnolo, e il papa Sisto II l'aveva conosciuto in Spagna, ove era governatore, e l'aveva condotto a Roma, ove lo fece arcidiacono e suo elemosiniere. Arrestato il Pontefice mentre celebrava i sacri misteri, si vide condannato a morte, e mentre camminava verso il supplizio, il suo diacono lo seguiva piangendo. Il cuor di Lorenzo batteva all'unisono con il Cuore di Gesù. Come lui desiderava offrirsi in sacrificio per le anime. «O padre, diceva a san Sisto, dove andate senza il vostro figlio? O santo pontefice, ove andate senza il vostro diacono? Voi non offrirete il sacrificio senza che io vi serva all'altare...» Il pontefice intenerito gli rispose: «Non vi abbandono, figliuolo. A voi è riservato un più grande combattimento. Voi mi seguirete fra tre giorni». E Gesù non aveva detto: «Ho sete d'essere battezzato con un battesimo di sangue, e il mio Cuore è tutto oppresso da questo desiderio che io vorrei veder compiuto senza indugio»? 

 

2° PUNTO: Sollevare le membra sofferenti di Gesù Cristo. — San Sisto prima di morire aveva raccomandato al suo diacono di distribuire i beni della Chiesa ai poveri. Il diacono percorse subito tutta la città di Roma cercando i cristiani poveri per consolarli e incoraggiarli. Ne lavava i piedi, dava loro il bacio di pace, faceva a ciascuno elemosine e guariva gli ammalati. Ma parlando dei tesori da distribuirsi ai poveri, il sommo pontefice aveva svegliato l'attenzione dei persecutori. L'imperatore Valeriano immaginandosi che i cristiani avessero grandi ricchezze in riserva, risolse di impossessarsene. Fece venire san Lorenzo, e gli chiese dove fossero i tesori che egli aveva in custodia. Il santo diacono gli rispose senza commuoversi: «Datemi un po' di tempo per disporre tutto, ed io ve li farò vedere» . L'imperatore gli accordò tre giorni, e lo pose sotto la sorveglianza di un cavaliere chiamato Ippolito. San Lorenzo parlò al cavaliere dei tesori spirituali e della gloria del cielo, e lo convertì. Ippolito ricevette il battesimo con la famiglia, e diede più tardi la vita per Gesù Cristo. Intanto Lorenzo percorse tutta la città per cercare i poveri e gl'infermi che la Chiesa aiutava con le elemosine. Dopo averne riuniti un gran numero venne a presentarli all'imperatore dicendogli: «Principe, ecco i tesori della Chiesa che ho promesso di mostrarvi. La ricchezza della Chiesa è sopratutto spirituale, queste sono le sue opere, questi sono i poveri che essa ha soccorso. Vi aggiungo le perle e le pietre preziose, e sono queste vergini e queste vedove consacrate a Dio; la Chiesa non ha altre ricchezze». Lo spirito della Chiesa ha sempre cercato di dividere le ricchezze in tre parti: una per il culto di Dio, una per i poveri, una per il modesto sostentamento dei sacerdoti. Imitiamo la carità di san Lorenzo per quelli che sono poveri e che soffrono e che sono membra sofferenti di Gesù Cristo. 

 

3° PUNTO: Soffrire per Gesù Cristo. — L'imperatore furioso fece svestire il santo, e ordinò che gli straziassero il corpo con verghe ed unghie di ferro. Il martire pregava con il sorriso sulle labbra, ed un angelo venne ad asciugargli il sudore dalla fronte ed il sangue delle piaghe. La sera poi, l'imperatore lo fece stendere sopra una graticola di ferro sotto la quale venne acceso un fuoco di carboni per farlo arrostire lentamente. Questi tiranni erano più crudeli delle tigri! Il martire volgendosi al carnefice gli disse: «Questi fuochi non sono per me che un refrigerio, ma non sarà lo stesso di quelli che ti tormenteranno nell'inferno». E continuò eroicamente: «Non vedi che la mia carne è abbastanza arrostita da questa parte? Voltami dall'altra». Finalmente dopo aver pregato per la conversione di Roma, e dopo aver ringraziato Dio della grazia del martirio, il santo spirò dolcemente. Che sublime lezione! Il segreto di questo coraggio è l'amore del Salvatore. San Lorenzo desiderava rendere a Gesù amore per amore, sacrificio per sacrificio. Egli era felice d'immolarsi per la conversione dei pagani: era sollecito d'andare in cielo a ritrovare il Salvatore diletto. Dio non ci domanderà un simile martirio, ma il Sacro Cuore di Gesù attende da noi una grande generosità nei sacrifici quotidiani. 

 

Risoluzioni. — Voglio raddoppiare di carità per tutti quelli che soffrono, e che sono afflitti. Mi offro di nuovo al Sacro Cuore di Gesù per sacrificarmi al suo amore nella regolarità, nella pazienza, nella dolcezza, nel raccoglimento, nei sacrifici quotidiani che si compiacerà di domandarmi. 

 

FIORETTO: — Ascolta la S. Messa con ogni attenzione; offrila in suffragio delle Anime Purganti.

 

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