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UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

3° Dicembre

Il cuore di s. Giuseppe trova nuovi modi da occuparsi nella sua vita interiore. 

 

Dolci oltremodo e salutari dovevano riuscire al cuore di s. Giuseppe i seguenti pensieri che spesso si presentavano alla sua mente: «Io faccio da padre a colui che è nato senza padre sulla terra, colui per la cui opera furono create tutte le cose di questo mondo! Io sono sposo della madre di Dio, e l'eterno Verbo ha fatto alleanza con la natura umana nelle sacre viscere della mia sposa.... La terra del seno verginale di Maria, la quale mi appartiene in forza delle leggi del matrimonio, ha germogliato il Salvatore dell'universo». I cieli hanno distillata la rugiada che da tanto tempo si aspettava dai nostri antenati, ed è caduta e si è posata in casa mia, e qui presso di me è venuto l'Agnello dominatore della terra a sedersi sul trono della sua misericordia; nel deserto e nella solitudine di queste mura Gesù manna del cielo è caduta ed io dopo la mia Sposa sono il primo ad assaporarne l'impareggiabile dolcezza. Io vedo in verità quel bel giorno che Abramo e gli altri miei antenati non videro che in figura ed in spirito. Iddio mi ha dato in custodia quanto v'era di più prezioso in cielo e sulla terra, il Verbo incarnato e la sua santissima Madre! Gesù Cristo mi sarà eternamente obbligato dell'incarico della sua educazione e della premura, se così posso dire, che ho avuta di salvarlo quando Erode lo perseguitava a morte. Chi mii ha creato riposa nella mia abitazione, e prova un gran piacere nel vedermi gettare le radici della salute nel cuore degli eletti. Io cammino continuamente alla presenza del Dio,che convive con me, e non faccio un passo per suo amore che non debba ricompensarmi con il centuplo della felicità. Io posso estinguere con la sola offerta del mio Figlio tutti i debiti che ho contratti con l'eterno Padre, e con lo stesso mezzo posso renderlo da creditore mio debitore. Io sostengo con le mie deboli mani colui che con tre dita regge la pesante massa dell'universo. Queste riflessioni avranno riempito di una gioia ineffabile l'anima sua, e riscaldato il suo cuore di celesti ardori che producevano in lui continui atti di fede, di adorazione, di ammirazione, di carità, di umiltà, di gratitudine. E lo Spirito Santo, di cui era egli pieno, non mancava di suggerirgli tante altre simili riflessioni ed in abbondanza, e non mancava mai occasione di occuparsi sempre più in quella vita interiore, che formava il suo paradiso in terra. Chi penetra nel cuore di s. Giuseppe non può dispensarsi dall'affezionarsi con il più vivo trasporto di amore ad una tal vita, ch'è la più bella vita del mondo, la più sicura, la più innocente. Ah! quanto a me protesto di volerla abbracciare d'ora in poi; che anzi io mi consacro fin d'ora ad essa, ed in essa m'impegnerò, per quanto mi sarà possibile, senza oltrepassare i limiti della professione e dello stato in cui mi ritrovo. Procurerò di nutrire nell'anima mia quell'inclinazione veemente che sento verso quei santi che l'han professata, e prima di tutto verso Gesù, Giuseppe e Maria, i quali ce ne hanno lasciata un'altissima e perfettissima idea. Rivolgerò spesso i miei pensieri a quelli che li hanno imitati con eroico coraggio, e con una invincibile perseveranza, e saranno essi per me di un grande stimolo a sempre più affezionarmi ad essa, un grande aiuto per praticarla, e perseverare in essa fino alla morte.

 

Giaculatoria.
O Giuseppe santo, che dalle mani di Erode salvaste il Salvatore del mondo, pregate per noi.

 

Affetti.
O amabilissimo s. Giuseppe, che l'Infante divino abbia voluto evitare la persecuzione di Erode con la fuga in Egitto, fu un'umiltà senza esempio: ch'egli abbia voluto servirsi di voi per essere salvo, è una degnazione senza pari: voi con tanta diligenza e premura riusciste a salvarlo, ed a salvare al tempo stesso tutto il genere umano dalla schiavitù dell'inferno, fu questo un atto di zelo e di carità così sublime e segnalato, che lo stesso Dio si dichiarò vostro debitore, con tutto l'universo. Gesù vi ha già mostrata la sua gratitudine con il rendervi grande immensamente nella dignità, nella santità, nei meriti e nella gloria, collocandovi in cielo nel trono più ricco ed elevato dopo quello della vostra santissima sposa, e con il farvi divenire in terra ammirabile e caro a tutti i ceti di persone, dichiarandovi di tutti protettore potentissimo. Deh! accogliete amorevole i sensi più sentiti della nostra gratitudine, ed otteneteci di mostrarci non solo riconoscenti verso di voi per averci salvato il nostro Salvatore, ma sempre a voi affezionati e fedeli. Rendete a noi propizio Gesù vostro figlio, e Maria vostra sposa diletta affinchè ci sia dato di approfittarci della redenzione dell'uno e della mediazione efficacissima dell'altra.

 

ORAZIONE

A te, o Beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù,così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen. (Leone XIII)

 

FIORETTO: - Recita tre Pater e Ave ai tre Cuori di Gesù, Giuseppe e Maria; passa la giornata in fervore.

 

 

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