UN ANNO CON DON ALBERIONE

 

29° Ottobre

 

L'EUCARISTIA - IV 

 

Voi siete il tempio del Dio vivente come dice Dio: Abiterò in essi e camminerà in mezzo a loro e sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo; perciò uscite di mezzo ad essi e separatevene, dice il Signore, e non toccate l'immondo, ed io vi accoglierò e vi sarò padre e voi mi sarete figli e figlie, dice il Signore onnipotente (II Cor. 6, 16-18). 

 

1. E' il Sacramento della presenza di Gesù Cristo in mezzo agli uomini, e del nostro nutrimento spirituale. Esso è il primo non per ragione di necessità; ma per la sua eccellenza. Contiene, infatti, non solo la grazia ma anche l'Autore della grazia. Non vi è solo l'azione e la virtù di Gesù; ma vi è anche la Sua reale presenza. Egli viene personalmente, come personalmente vive in cielo; si sostituisce alla sostanza del pane e del vino. E' il Figlio di Dio fatto uomo che dimora in questa chiesa come stava un giorno nella grotta di Betlemme. Inoltre, questo Sacramento a differenza degli altri Sacramenti, è in stato permanente. Negli altri Sacramenti, l'azione e la virtù di Gesù Cristo sono in atto transeunte, o in un solo istante: per es. mentre il Sacerdote dice: «io ti assolvo», qui invece, per il ministero sacerdotale, nella consacrazione, Gesù Cristo discende sull'altare; ma poi vi rimane. Vi rimane finchè il Sacerdote avrà fatta la comunione. L'Eucaristia si conserva, e Gesù Cristo rimane tutto il giorno, tutta la notte, finchè si conservano le Sacre Specie. Si rinnovano le Sacre Specie e Gesù ancora rimane in mezzo a noi «tutti i giorni, sino alla consumazione dei tempi» (Mt. 28, 20). 

 

2. In terzo luogo questo Sacramento è la continuazione dell'Incarnazione. Fine dell'Incarnazione è l'unione di Dio con l'uomo: «Cosi Dio amò il mondo che ad esso diede il Figlio Suo unigenito» (Gv. 3,16); quest'amore si ha principalmente nell'Incarnazione quando la natura umana e la natura divina vengono congiunte nell'unità di persona. Ma Gesù Cristo allarga e continua questa Incarnazione, volendosi unire, per quanto è possibile, a ogni cristiano. Egli vuole stabilire la Sua vita in ognuno di noi. Questa unione non sarà ipostatica o personale; ma sarà la più intima fra le unioni morali; avrà un nome speciale perchè unica, l'unione eucaristica di Gesù con l'uomo. Perciò Gesù dovendo ripartire dalla terra, risolse il problema di assentarsi e di rimanere: salendo al cielo alla destra del Padre; e istituendo la SS. Eucaristia: «Prendete e mangiate questo è il mio corpo». 

 

3. Qui sta il fine degli altri Sacramenti: l'unione eucaristica, cioè vera, reale, fisica con Gesù Cristo. Gli altri Sacramenti sono ordinati all'Eucaristia: o per prepararla con l'Ordine, o per riceverla come con il Battesimo e con la Penitenza. Alla Comunione, perciò, il mio amore; di tutto servirmi come di mezzo e di preparazione a ben riceverla. 

 

ESAME. - Quale stima ho dell'Eucarestia? Quale fede? Quale amore? Come mi preparo alla Comunione? 

 

PROPOSITO. - Voglio ravvivare la mia fede nella grande verità: ecco l'Emmanuele, Dio con noi. 

 

PREGHIERA. - «Ti adoro devotamente, o nascosta Divinità, che, sotto queste Specie, Ti celi realmente: il mio cuore si assoggetta tutto a Te, perchè contemplandoTi, si sente tutto venir meno. Vista, tatto, gusto, in Te s'ingannano, ma sull'udito solo, sicuramente si crede: credo quanto ha detto il Figlio di Dio: nulla di più vero di questa parola di verità. Sulla Croce, era nascosta la sola Divinità, ma qui é nascosta anche l'umanità; ma io credendo e professando l'una e altra chiedo quanto chiese il ladrone pentito». 

 

FIORETTO: — Recita un Pater, Ave e Gloria allo Spirito Santo perché t'illumini. Chiedi al confessore qual è il tuo debole.

 

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