UN ANNO CON DON BOSCO
24° Marzo
108) La Chiesa perchè è Una?
La Chiesa è una perchè tutti i suoi membri ebbero, hanno ed avranno sempre unica la Fede, il Sacrificio, i Sacramenti e il Capo visibile, il Romano Pontefice, successore di S. Pietro, formando così « tutti un solo corpo », il corpo « mistico » di Gesù Cristo.
109) La Chiesa perchè è Santa?
La Chiesa è Santa, perchè sono santi Gesù Cristo, suo Capo invisibile, e lo Spirito che la vivifica; perchè in lei sono santi la Dottrina, il Sacrificio e i Sacramenti, e tutti sono chiamati a santificarsi; e perchè molti realmente furono santi, sono e saranno.
a) Lo Spirito Santo vivifica la Chiesa.
(...)
330. - Dice una voce!...
Lo Spirito Santo assiste e vivifica la Chiesa anche suscitando opere e congregazioni per le necessità dei tempi. Ecco come scriveva Don Bosco al Sommo Pontefice Leone XIII nell'intento di giovare alla Chiesa che teneramente amava e strenuamente difendeva.: « Dice una voce: Si vogliono disperdere le pietre del Santuario, abbattere il muro e l'antemurale, e così mettere confusione nella città e nella casa di Sion. Non riusciranno, ma faranno molto male. Al supremo reggitore della Chiesa in terra tocca provvedere; riparare i guasti che fanno i nemici. Il male incomincia dalla deficienza di operai evangelici. È difficile trovare leviti nelle agiatezze; perciò si cerchino con massima sollecitudine tra la zappa e il martello, senza badare all'età e condizione. Si radunino e si coltivino fino a che siano capaci di dare il frutto che i popoli attendono. Ogni sforzo, ogni sacrificio fatto a questo fine è sempre poco, in paragone del male che si può impedire e del bene che si può ottenere. Le famiglie religiose recenti devono provvedere alle necessità dei tempi. Con la fermezza nella fede, con le opere loro materiali devono combattere le idee di chi nell'uomo vede soltanto materia. Costoro spesso disprezzano chi prega e chi medita, ma saranno costretti a credere alle opere di cui sono testimoni oculari. Si ritenga dunque: Col promuovere, coltivare le vocazioni al santuario, col raccogliere i religiosi dispersi e restituire la regolare osservanza, con l'assistere, favorire, dirigere le congregazioni recenti, si avranno operai evangelici per le diocesi, per gli istituti religiosi e per le missioni estere ». (M. B. XIII, 488-489).
331. - Non praevalebunt !
Nel 1848 Don Bosco concludeva così la sua Storia Ecclesiastica: « Dalla Storia Ecclesiastica noi dobbiamo imparare che tutti quelli che si sono ribellati contro la Chiesa per lo più provarono anche nella vita presente i più tremendi castighi divini... In ogni tempo la Chiesa fu sempre col ferro e cogli scritti combattuta ; e sempre trionfò. Ella vide i regni, le repubbliche e gli imperi a sè d'intorno crollare, essa sola è rimasta ferma ed immobile, e si mostra tutt'ora nella più florida età. Verranno altri dopo di noi, e la vedranno sempre fiorente. E, retta dalla mano divina, supererà tutte le vicende del mondo, vincerà tutti i suoi nemici, e si avanzerà con piede fermo attraverso i secoli e i rivolgimenti umani sono al finire dei tempi, per fare poi di tutti i suoi figli un solo regno nella patria dei Beati. Combattere la Chiesa è lo stesso che dare un pugno sulla punta aguzza di un chiodo ». (M. B. III, 312-313).
332. - L'indefettibile.
Don Bosco sentendo parlare o di defezioni dalla Chiesa di persone autorevoli o di altri pubblici scandali, esclamava, parlando ai suoi discepoli: — Non dovete meravigliarvi di niente; dove sono uomini ivi sono miserie. Però la Chiesa non ha nulla da temere; e, se anche tutti congiurassero per gettarla a terra, vi è sempre lo Spirito Santo per sostenerla. (M. B. VII, 175).
b) Santità dei membri della Chiesa.
Artista della Santità, motore di ogni opera in favore delle anime: lo Spirito Santo.
333. - La Pastorella (sogno).
Le seconda domenica di ottobre del 1844 Don Bosco deve annunciare ai suoi giovani che l'Oratorio sarebbe stato trasferito da San Francesco a Valdocco. L'incertezza del luogo e delle persone lo lasciano molto preoccupato. La notte precedente sogna. Si trova in mezzo ad una moltitudine di lupi, capre, capretti, pecore, montoni, cani ed uccelli. Ovunque un rumore ed uno schiamazzo spaventoso. Don Bosco cerca di fuggire, ma una pastorella gli fa cenno di seguire e accompagnare il gregge, mentre essa si mette davanti e guida. Vanno vagabondando per, molti luoghi, e si fermano in tre posti. Ad ogni fermata molti di quegli animali si trasformano in agnellini. Dopo lungo camminare si trovano in un prato ove gli animali giocano tra loro senza farsi male. Don Bosco, stanco, vuole fermarsi, ma la pastorella gli ordina di proseguire. Dopo poco si trova in un gran cortile circondato da portici con a fianco una chiesa ; a questo punto tre quarti degli animali sono cambiati in agnelli ; il numero è grandissimo. Giungono altri pastori per custodirli; si fermano un poco, e ripartono. Allora molti agnelli, si cambiano in pastori, poi si dividono per andare altrove a raccogliere altri animali e portarli all'ovile. Don Bosco vuole andarsene per celebrare la Messa, ma la pastorella lo invita a guardare verso mezzogiorno: vede un campo seminato di meliga, patate, cavoli, barbabietole, lattughe e molti altri erbaggi. — Guarda un'altra volta, — gli dice la pastorella. Egli guarda e vede una splendida chiesa con orchestra, musica vocale e strumentale. Nell'interno della chiesa, su una grande striscia compaiono le parole: Hic domus mea, inde gloria mea. Don Bosco vuole chiedere alla pastorella che cosa significa quel gregge, le fermate; ed essa: — Tutto comprenderai, quando vedrai cogli occhi materiali quanto ora vedi cogli occhi della mente. Le campane dell'Ave Maria lo svegliano. Il sogno era durato tutta la notte. (M. B.II, 243).
334. - Don Bosco è un mistero!...
Alcuni rispettabili e dotti ecclesiastici fecero rimostranze a Don Cafasso perchè Don Bosco non si piegava ai consigli dati da loro, quando questi non erano conformi ai suoi disegni e alle sue viste. Don Cafasso rispose in modo da metter in particolar luce le doti straordinarie del suo penitente : — Sapete voi bene chi è Don Bosco? Per me, più lo studio, meno lo capisco! Lo vedo semplice e straordinario, umile e grande, povero e occupato in disegni vastissimi e in apparenza non attuabili, e tuttavia, benché attraversato da mille ostacoli, riesce splendidamente nelle sue imprese. Per me Don Bosco è un mistero! Sono certo però ch'egli lavora per la gloria di Dio, che Dio solo lo guida, che Dio solo è lo scopo di tutte le sue azioni. (M. B. IV, 588),
(...)
FRASE BIBLICA. - Dio è per noi rifugio e fortezza.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO. La gloria della Chiesa è la gloria nostra.
PREGHIERA DEL MESE. - Venite, o Spirito d'intelletto, ed illuminate l'anima mia, affinchè io conosca e creda, come si conviene, i misteri della fede, conformi ad essi la mia vita con riconoscenza ed amore, e finalmente giunga a contemplarli al lume della eterna luce arrivando alla perfetta cognizione di Voi, del Padre e del Figliuolo. Così sia. Pater noster... (Da il Cattolico provveduto, 1868, don Bosco).
PRATICA. - Recita, se puoi, i sette dolori della Madonna (clicca); ama di soffrire con Gesù.
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