UN ANNO CON IL SACRO CUORE
27° Giugno
IL CUOR DI GESU' NELL'EUCARISTIA: DISTACCO E POVERTÀ
Voi sapete la grazia di nostro Signor Gesù Cristo, che si è fatto povero, quando era ricco, perchè noi fossimo arricchiti per la sua povertà. Ed io vi dò il consiglio d'imitarlo nella vostra carità. Questo vi sarà utile. Voi avrete cominciato l'anno passato, finite quest'anno (2 ai Corinti, VIII, 9).
1° Preludio. Nostro Signore si è fatto povero per arricchirci. S. Paolo parla della povertà di Betlem e di Nazaret, ma queste parole possono intendersi anche della povertà di Gesù Eucaristia.
2° Preludio. Signore, datemi la grazia di comprendere e di praticare il distacco.
1° PUNTO: Povertà esteriore. — «La povertà eucaristica è stata portata agli ultimi limiti nella vittima dell'altare. «Infallibilmente noi diamo alla divina Ostia vasi d'oro, tabernacoli di marmo prezioso, ma tutto questo resta al di fuori di lui; tutto questo è interamente esteriore e come estraneo. Gesù non ha preso per sè che le apparenze le più volgari e le più fragili si accontenta tanto dei tabernacoli di legno, quanto dei tabernacoli di marmo; sta esposto a tutto, anche alla profanazione, ai disprezzi, agli oltraggi. Preferisce il tabernacolo di legno del missionario, all'altare di marmo delle città, ove sovente rimane dimenticato. Resta anche nei piccolissimi frammenti che cadono, e si perde sul pavimento polveroso della chiesa» (ved. Le nostre meditazioni sulla Corona del Sacro Cuore). E' precisamente questa povertà che ci arricchisce di Dio, come ha detto san Paolo ai Corinti. L'apostolo fa allusione alla povertà di Betlemme e di Nazareth, ed allo spogliamento del Calvario, ma la povertà e gli spogliamenti dell'Eucaristia sono più sublimi ancora, e sono così sconosciuti e dimenticati!
2° PUNTO: Povertà interiore. — «La povertà esteriore apre una bella via alla povertà interiore, la quale è la base della vera povertà. Gesù ha praticato quest'ultima con una perfezione che lui solo poteva raggiungere, poichè è in lui che Dio ha regnato pienamente. Il regno di Dio non si stabilisce che nel vero povero, che si è spogliato di se stesso e delle creature, che non ricerca se stesso nei doni di Dio, che muore incessantemente a tutte le cose sensibili, che non ha più desideri, pensieri, movimenti che gli siano propri, che non vive che dello spirito di Dio, e non cerca nulla fuor di lui, che rimane nella piccolezza e dipendenza. E' così che si va direttamente al puro amore. Non è questo il Cuor di Gesù? Un povero religioso ha ancora qualche cura del vestito e del pane, e il cuore ne è occupato. Gesù Eucaristia non ha alcun pensiero dei veli che lo coprono; sono così poca cosa! «O adorabile Gesù! o unico povero ed il solo in cui Dio abbia regnato pienamente e senza resistenza, chi potrà comprendere il prodigio della vostra povertà eucaristica? Questa povertà unica dà una gloria infinita a Dio vostro Padre. «O beata povertà! Sia benedetto il giorno in cui, vedendoci perfettamente staccati da tutte le cose terrene, saremo ricchi di nostro Signore, della sua vita in noi, del suo Cuore divino, vivente e regnante nei nostri cuori!».
3° PUNTO: Applicazioni. La povertà eucaristica di Gesù non offre come la povertà di Nazareth un esempio sensibile e facile da imitare, ma ispira uno spirito di povertà che troverà l'effettuazione nella nostra vita secondo la vocazione di ciascuno di noi. Sta a noi il ricercare quale grado di povertà, anche esteriore, ci domanda la volontà divina; e se il nostro stato di vita non ci domanda l'assoluta povertà esteriore, abbiamo sempre da praticare la povertà spirituale, il distacco che forma la prima beatitudine promulgata da nostro Signore: «Beati i poveri di spirito, perchè possederanno il regno dei cieli». Rimane anche la povertà interiore, il distacco da me stesso, dalla mia volontà, dall'amor proprio, il dono e la dedizione completa a nostro Signore, alla sua volontà, alla sua direzione manifestata dal nostro regolamento di vita e dalla sua Provvidenza. La santa visitandina Margherita Alacoque ci dice, dietro ispirazione del Sacro Cuor di Gesù, che l'anima la più denudata e la più spogliata di tutto, possederà maggiormente il Cuor di Gesù, e troverà in lui la pace e la felicità. O beata povertà! Benedetto sia il giorno, in cui vedendoci perfettamente staccati da tutte le cose terrene, saremo ricchi di nostro Signore, della sua vita in noi, del suo Cuore divino vivente e regnante nei nostri cuori.
Risoluzioni. — Per guadagnare il Cuore amabilissimo di Gesù, dice S. Margherita Maria, bisogna imitarlo nella povertà lasciando che ci vengano date o private le cose che ci occorrono proprio come se fossimo morti o insensibili a tutto; riguardandoci come tanti poveri e pensando che se ci spogliassero di tutto non sarebbe un'ingiustizia (Sua vita pag. 14).
FIORETTO. — Fa una visita a Gesù; digli che ti rubi il cuore.
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